The town of San Biagio Platani is set at 416m a.s.l. in the province of Agrigento, on a plateau gently sloping towards the valleys of the Platani and Turvoli rivers. The city, totalling over 5,600 inhabitants, has an agricultural economy, with remarkable outputs of citrus fruits, almonds and grapes. The craft is equally developed, notably the iron and wood working. The city is also renowned for the celebrations of Easter’s week when, richly decorated with arches made from diverse materials, it witnesses the meeting between the Virgin Lady’s and the Risen Christ’s statues, which is the climax of the festival. A procession of people in rich costumes along a scheduled route is also worth-seeing. A set of religious events, conferences, exhibitions and concerts complete the schedule. Giovanni Battista Berardi was the founder of San Biagio Platani, in 1635. The successive Lord of the town was Diego Ioppolo who was proclaimed Duke. The city is laid out on a rectangular grid grown around the Viale delle Vittorie, the main street. Its major architectonic attractions are the Mother Church, dedicated to Saint Biagio, and the 1700’s Chiesa del Carmine.Of all the Easter celebrations across Sicily, the Archi di Pasqua in the town of San Biagio Platani, province of Agrigento, is one of the most suggestive and unusual. It all began in the 18th century when the town was populated by less than a thousand people.Two confraternities were born named 'Madunnara' and 'Signurara' for the Easter period and each year they compete in a lively and passionate demonstration called the 'Archi di Pasqua' which fills the historical centre of San Biagio Platani.The religious significance is obviously linked to the Easter celebrations, but the Archi are also rooted in the reality of daily life of the population three hundred years 300 year ago. In fact, the colorful presentation was aimed at forgetting the poverty of the time, at least once a year. Today, it is a religious, cultural and artistic spectacle.
San Biagio Platani è un comune italiano di 3.555 abitanti della provincia di Agrigento in Sicilia.San Biagio Platani è un paese dell'entroterra agrigentino, a 38 chilometri dal capoluogo, situato sul medio versante di una collina che culmina in contrada Garipi e degrada verso il fiume Platani.Le origini risalgono al 1635, anno in cui Giovanni Battista Gerardi ottenne la "licentia populandi". Gaetano Di Giovanni, nella sua opera Notizie storiche su Casteltermini e il suo territorio, attribuisce a Mariano Gianguercio, nel 1648, la fondazione dell'insediamento urbano, tenendo conto che nel Cedolario dei feudi della Val di Mazara, comincia proprio allora ad essere citata la "terra di San Biagio". La tradizione degli Archi di Pasqua risale alla seconda metà del Seicento, in epoca immediatamente successiva alla fondazione del paese. Tra tutte le manifestazioni che celebrano la Santa Pasqua, quella che si svolge a San Biagio Platani è sicuramente una delle più suggestive. Questo rito che nasce dal culto della Madonna e di Cristo, pone le sue radici nel '700, quando ancora il paese non contava mille abitanti.A questa tradizione si deve la nascita delle due confraternite, Madunnara e Signurara, che con tanta passione rinnovano di anno in anno questa meravigliosa manifestazione. Questa divisione del paese nelle due confraternite non da origine ad un antagonismo violento, ma ad una competizione vivacissima ed appassionante, che si conclude la notte di sabato, quando ciascuna confraternita allestisce la parte del corso che le compete.Gli Archi di Pasqua sono ufficialmente pronti dalla mattina di Pasqua e rimangono esposti anche nelle settimane seguenti. Le grandiose costruzioni artistiche, di archi, cupole, e campanili vengono poi disposte lungo tutto il corso Umberto. Dopo quel periodo sarà possibile visitare i pezzi della stagione attuale e di quelle precedenti al Museo degli Archi. La preparazione, che inizia qualche mese prima della Pasqua, richiede una grande quantità di materiale, tutto rigorosamente concesso dalla natura. Quelli più largamente usati sono le canne, il salice, l'asparago, l'alloro, il rosmarino, i cereali, i datteri e il pane, ognuno dei quali è ricco di un alto significato simbolico. La parte più importante è costituita dagli archi centrali, origine storica della manifestazione, sotto i quali la domenica mattina avviene l'incontro tra Gesù risorto e la Madonna.Di anno in anno, viene cambiata l'estetica del corso, mentre resta invariata la struttura architettonica, costituita dall'entrata, dal viale e dall'arco. L'entrata rappresenta la facciata di una chiesa, il viale la navata e l'arco, opposto all'entrata, l'abside della chiesa stessa. Il significato religioso degli Archi di Pasqua è molto evidente, volendo rappresentare il trionfo di Cristo sulla morte. Ma gli archi affondano le sue radici nella miseria in cui versava la popolazione nel '700, il cui allestimento serviva appunto a far dimenticare la povertà. Oggi sono cambiate molte cose, e pur continuando ad avere un significato religioso, hanno lo scopo di attirare una grande folla di cittadini e forestieri per assistere a questo spettacolo religioso, culturale ed artistico.